Lasciamoci contaminare!

Fino a poco tempo fa le aziende avevano il ruolo di diffondere la propria cultura aziendale nei confronti dei propri collaboratori, che a loro volta diventavano lo specchio per i clienti.

La vision aziendale doveva permeare all’interno dell’organizzazione.

Come brevemente anticipato nel mio precedente articolo “Mission & Vision: fattori chiave per l’identità di un’azienda” è importante (fondamentale, anzi!) che i collaboratori partecipino attivamente e siano al corrente della Vision aziendale e non che sia una cosa “calata dall’alto”.

Oggi però facciamo un passo in più: questo stesso concetto si è esteso anche al pubblico, inteso nella maniera più ampia possibile. Diventa una relazione biunivoca dove azienda/brand e pubblico continuano a contaminarsi a vicenda. Diventa un meccanismo per la raccolta di consenso tramite le proprie idee ed il proprio posizionamento: le idee (e i valori) dell’azienda e le idee (e i valori) del proprio pubblico.

Partendo dal presupposto che il posizionamento altro non è che il risultato di una continua comunicazione sul mercato delle proprie idee e dei propri valori, diventa ovvio che per avere un buon posizionamento serva avere un buon consenso.

Le aziende sono sempre più chiamate a creare una relazione con i propri stakeholder: non si sceglie un brand esclusivamente perché ci piace il prodotto, lo scegliamo perché siamo in sintonia con i valori che trasmette. Vinceranno le aziende capaci di recepire questo piccolo ma importante passaggio, perché il pubblico appoggerà sempre le aziende in grado di rispecchiare i propri valori.

Oltre alla Vision diventa chiaro che l’azienda debba realizzare anche una scala di valori fondanti, in cui lo stakeholder possa riconoscersi.

Al giorno d’oggi un Brand che è per tutti, non è per nessuno.

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Il “principio di contrasto”

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EMPLOYER BRANDING: cos’è, a cosa serve e quali sono le best practice.